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Energia dal sottosuolo, al via il progetto di ricerca Geogrid

  04 Aprile 2018

Si chiama “Geogrid” ed è il nuovo progetto di ricerca che punta a sviluppare tecnologie innovative per l’aumento dell’efficienza e la riduzione delle emissioni in atmosfera da impianti che sfruttano la risorsa geotermica per la produzione di energia elettrica. Obiettivo che vede impegnati tre partner accademici – l’Università Parthenope, la Federico II di Napoli e l’Università di Salerno –  e un’impresa napoletana, la Graded Spa guidata da Vito Grassi e attiva da 60 anni nel mercato della progettazione, realizzazione e gestione di impianti di energia da fonti rinnovabili.

Il primo passo del progetto sperimentale sarà compiuto nei prossimi giorni con l’installazione di dieci sonde geotermiche, distribuite tra due gallerie nei cantieri della Metropolitana di Piazza Municipio a Napoli, e collegate a un Energy Box che produce 22,5 kW di potenza termica e 21,9 kW di potenza frigorifera. Si tratta di uno solo dei tre Obiettivi di ricerca di “Geogrid” (Or5): gli altri riguardano uno la ricerca pura (Or1) e l’altro (Or4) la realizzazione di un impianto di trigenerazione alimentato da fonte geotermica e solare.

In che modo sarà possibile sfuttare l’energia del sottosuolo?

Le sonde geotermiche saranno collegate a una pompa di calore (“Energy Box”), completa di un sistema di gestione e monitoraggio di vari parametri come la temperatura dell’acqua all’interno delle sonde (5 a galleria, 10 in totale). Le gallerie coinvolte faranno l’una da “serbatoio” per il prelievo di energia termica e l’altra da “utenza” per cedere quanto ottenuto. “Per essere precisi – spiega Vito Grassi – una galleria fungerà da set (caldo o freddo a seconda della stagione) e l’altra da utenza (fornirà energia termica o frigorifera, sempre a seconda della stagione o a discrezione di chi gestisce il sistema da utilizzare per le proprie ricerche)”.

All’impianto, in questa fase, dunque, non sarà collegata nessuna utenza reale e l’energia elettrica prodotta non sarà ceduta al Gse, ma il progetto – realizzato a scopo di ricerca – consentirà di testare il condizionamento di una struttura di dimensioni maggiori di quelle di un’abitazione.

Quella geotermica non è l’unica fonte energetica alternativa su cui si concentra la ricerca di Graded. Sul fronte del solare a concentrazione e sulla conversione termochimica di biomassa, è prevista l’inaugurazione, entro aprile, anche del primo prototipo napoletano di “Bio-Value”, progetto avviato a inizio 2014 per un valore di oltre 6 milioni di euro e realizzato dal Distretto ad Alta Tecnologia della Campania per l’energia “Smart Power System”, in collaborazione con le aziende Graded, Magaldi Power e Bioenergy, tre università campane (“Federico II”, Università del Sannio, Università Vanvitelli) e l’Istituto di Ricerche sulla Combustione del CNR.

Maria Pia De Angelis

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