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A Tiro Liberissimo: Basket napoletano, tempi supplementari?

  30 Marzo 2018

La stagione delle squadre campane prosegue tra alterne vicende e colpi di scena.

La Sidigas Avellino prosegue una stagione con molte luci e qualche ombra. Dopo aver toccato il vertice della classifica infatti ha accusato una lieve flessione che è culminata con una sconfitta casalinga contro l’attuale capolista Brescia, maturata dopo uno sfortunato tempo supplementare. Gli irpini però, forti di un roster di ottimo livello, confermano di avere tutte le carte in regola per arrivare fino in fondo in una stagione dove in Italia regna sovrano un diffuso equilibrio.

E su questo punto è il caso di sottolineare l’intervento del Consiglio federale della FIP che, invertendo una tendenza oramai da troppo tempo in vigore, ha provveduto a riformare la struttura delle squadre troppo piene di stranieri talvolta di dubbio valore che dalla prossima stagione dovranno adeguarsi allestendo le rose con l’obbligo di iscrivere a referto cinque italiani e cinque stranieri, con la speranza che ciò possa rivitalizzare attenzione per le giovanili e ridare speranza per una nazionale troppo penalizzata dalla scarsa convenienza per le società ad organizzare solidi vivai che possano formare giocatori veri. In Legadue invece la storia fa registrare ancora alterne vicende per le compagini regionali. La Givova Scafati continua con regolarità la sua marcia nelle zone alte della classifica anche se la prospettiva di un salto di categoria (data l’acerrima concorrenza di alcune nobili decadute) è abbastanza difficile, ma crederci non costa nulla… anzi motiva. Piena di colpi di scena invece la tormentata vicenda del basket napoletano. Il Cuore Napoli Basket comincia la metamorfosi con l’esonero (non facilmente comprensibile) di Francesco Ponticiello, l’allenatore della promozione dello scorso anno, forse colpevole di aver avallato scelte tecniche che si sono confermate inadeguate per la categoria superiore. Breve interregno del suo vice e successivo avvicendamento con un nome noto del basket partenopeo, quel Maurizio Bartocci, casertano di nascita ma napoletano d’adozione, solido feeling con la piazza, che a vario titolo aveva già occupato con eccellenti risultati la panchina azzurra. Ma il cambio dell’allenatore di per sé non può sortire alcun effetto se i giocatori a disposizione (per vari motivi) non risultano adeguati alla categoria e quindi, in un rapido crescendo di eventi, ecco il taglio dei due americani (dal rendimento obbiettivamente discutibile), sostituiti da due nuovi statunitensi e le due circostanze insieme che determinano l’effetto di cambiare completamente l’assetto della squadra.

Il Presidente Ruggiero, nel lodevole appassionato intento di salvare la categoria conquistata con pieno merito e contro tutti i pronostici lo scorso anno, ingaggia Jermaine Thomas (statunitense con passaporto ungherese) esperto giramondo con l’unico, ma non irrilevante difetto, di essere fermo da un po’ troppo tempo (aveva anche meditato il ritiro). Con lui il talentuoso Elston Turner, giocatore con precedenti esperienze nella Lega italiana. L’esordio dei due, e quindi sostanzialmente di una compagine praticamente nuova sia sotto il profilo della guida tecnica che sotto il profilo degli uomini in campo, è stato incoraggiante per un verso (tre quarti giocati molto bene in trasferta a Latina) salvo poi il crollo patito nell’ultima frazione di gioco, che ha dato luogo all’ennesima sconfitta (ben 15 su 17 incontri disputati). Napoli oggi, fanalino di coda e con i 6 punti in classifica di distacco dalla penultima, è sull’orlo del baratro e tra i tanti nomi degli sponsor che affollano la maglia azzurra c’è già chi suggerisce di stampare quanto prima  anche un’immaginetta di San Gennaro… perché non si sa mai.

> Paolo Calcagni

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