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SERVE UN SISTEMA DI FILIERA

  28 Marzo 2018

I principali operatori del settore turistico e alberghiero sollecitano maggiori sinergie: rafforzare il dialogo tra imprese e istituzioni per dare più forza alla promozione turistica.

Dodici Magazine ha chiesto a tre tra i principali rappresentanti associativi della filiera turistica quali sono le potenzialità e le criticità del settore in Campania: burocrazia, infrastrutture e sicurezza rappresentano i principali ostacoli da superare per il pieno sviluppo del settore. Purtroppo – sostengono alcuni rappresentanti del settore – la Campania sconta l’assenza di un sistema turistico strutturato, mentre il turismo, in particolare quello verso le aree interne della regione, rappresenta una nuova opportunità da cogliere al volo.



COSTANZO IACCARINO

Presidente regionale di Federalberghi
e dell’Ente bilaterale del turismo della Campania

Fare turismo in Campania, così come nel resto d’Italia, è sempre più difficile. Innanzitutto per la burocrazia che mortifica lo slancio imprenditoriale e paralizza anche le iniziative più semplici: basti pensare che, anche per una ristrutturazione, il titolare di un albergo è costretto a chiedere e ottenere decine tra pareri e autorizzazioni, peregrinare tra i vari enti competenti e, di conseguenza, sostenere spese ingenti e dissipare tempo prezioso. Altra questione è quella relativa ai trasporti: la principale nota dolente è il trasporto su ferro, vista l’inefficienza del servizio attualmente offerto dall’EAV e dall’ANM. Il valzer di ritardi e soppressioni, guasti e scioperi rap- presentano un pessimo biglietto da visita per i turisti, soprattutto per coloro i quali visitano la Penisola sorrentina, i diversi siti archeologici della provincia partenopea e lo stesso capoluogo campano. Infine, una criticità non trascurabile è costituita dall’emergenza sicurezza. Ai borseggi e alle rapine ai danni dei turisti, più volte registrati in alcune delle principali stazioni ferroviarie, si aggiunge l’emergenza baby-gang nel centro e nell’hinterland di Napoli. Federalberghi e l’Ente bilaterale del turismo della Campania hanno più volte denunciato tali incresciose circostanze alle autorità competenti nella consapevolezza che efficienza dei trasporti e sicurezza del territorio rappresentano pre-condizioni indispensabili per fare turismo. La mancata soluzione di questi problemi rischia non solo di vanificare gli sforzi degli operatori, ma anche di far scivolare in secondo piano le eccellenze che qualificano l’offerta turistica campana. Non bisogna dimenticare, infatti, che la nostra regione vanta numerosi primati: è la prima al Sud per numero di Bandiere blu, riconoscimento assegnato alle località distintesi per la pulizia delle acque e l’alta qualità dei servizi offerti ai bagnanti; sul proprio territorio annovera alcuni dei luoghi d’interesse più visitati in Italia come gli scavi di Pompei e quelli di Ercolano, il Museo archeologico nazionale di Napoli e la Grotta Azzurra di Anacapri; vanta una cultura dell’accoglienza radicata nel corso dei secoli e certificata da TripAdvisor che ha recentemente premiato 40 strutture ricettive regionali con il prestigioso Travelers’ ChoiceTM Hotel Awards.


VINCENZO SCHIAVO
Presidente Confesercenti Campania

Molto si sta facendo affinché la Campania possa avere un turismo sempre crescente: si stanno, infatti, favorendo i rapporti tra il territorio e il resto del mondo con i voli di linea nazionali ed internazionali per l’aeroporto di Capodichino, che è diventato non solo un gioiello in termini di qualità e decoro, ma anche un vero e proprio hub internazionale, e questo sta incrementando in maniera imponente la presenza dei turisti nella nostra città. In parallelo si sta sviluppando anche l’aeroporto di Salerno, che favorisce i contatti con la costiera cilentana, finora legata prevalentemente al turismo balneare. Il grande lavoro che bisogna fare adesso è quello di far comprendere che la Campania ha delle risorse anche all’interno non solo sulla costa, non ci si può limitare a Napoli, Amal , Positano, Capri ed Ischia; dovremmo far sì che il turismo una volta arrivato in città si spinga verso i luoghi interni alla nostra regione, verso la periferia e verso le pro- vince di Benevento, Avellino, Caserta che sono luoghi ricchi di bellezze. Migliorando questa opportunità non solo si fa conoscere di più il territorio, non solo si crea un’opera di sviluppo anche per quelle aree che sono meno fortunate, ma si contribuisce a far alzare il Pil regionale in quanto ci sarebbe una positiva ricaduta economica su tutto il territorio che raddoppierebbe se non addirittura triplicherebbe gli utili del turismo. Per fare ciò c’è bisogno di un grande progetto che miri allo sviluppo delle infrastrutture, in particolar modo dei collegamenti. Questo è un mercato enorme che per adesso la Campania non ha ancora colto.


 ENZO PERROTTA
Presidente Centro Commerciale Vomero Arenella

La nostra regione gronda di arte, cultura, bellezze naturali, storia, oltre ad una tradizione culinaria che affonda le sue radici nella notte dei tempi. Con queste premesse dovrebbe essere facile promuovere il nostro territorio, invece, la totale assenza di una strategia istituzionale regionale per creare un progetto unico e chiaro da sottoporre al turista ed ai tour operator vanifica il nostro patrimonio. L’accoglienza alberghiera è poco efficiente, a Napoli come nelle altre provincie, ed i B&B ormai sopperiscono alla domanda di alberghi a buon mercato, che a Napoli ed in
Campania mancavano. Ovviamente anche questa situazione vive di improvvisazione come tutto ciò che concerne la fruizione del nostro patrimonio culturale. Mi spiego meglio: nelle grandi città europee esistono enti specifici che operano attivamente sul territorio a cui il turista può facilmente rivolgersi per avere informazioni, mentre da noi sono solo sulla carta e per lo più inefficienti. Basterebbe che un portale della Regione avesse tutte le notizie necessarie per orientarsi nella proposta turistica complessiva: itinerari, eventi, operatori del settore. In questo modo sarebbe anche più facile e utile monitorare tutte le esigenze del turista che ormai pianifica i suoi viaggi attraverso la rete, mentre spesso rischia la truffa; il portale consentirebbe, inoltre, di fare da policy sulla qualità del prodotto finale. Oggi i soldi che si spendono per la promozione istituzionale del turismo sono tanti, ma spesso con logiche vecchie, che fanno della promozione fieristica il centro della strategia: un anacronismo che solo chi non opera nel settore può avallare.

> di Sara Stellabotte

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