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Sistema portuale regionale: interventi per 500 milioni

  13 Gennaio 2018

ZES, Sistema portuale e piattaforma logistica regionale, piano di interventi sui porti di Napoli, Salerno e Castellammare di Stabia. A un anno dalla costituzione dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale, il Presidente Pietro Spirito, in una conferenza stampa alla Stazione Marittima salernitana, traccia un primo bilancio e disegna il programma di lavoro per il 2018, che prevede interventi per 500 milioni.

Su Napoli sono previsti lavori di dragaggio, collegamenti stradali e ferroviari, rete fognaria, efficientamento energetico e si torna a parlare dell’approdo diportistico di Porto Fiorito a Vigliena, con l’acquisizione di alcune quote da parte dell’Autorità. Per Salerno, invece, gli interventi riguardano lo spianamento dei fondali, infrastrutture di sicurezza, estensione dell’imboccatura del porto e proseguimento dei lavori alla Porta Ovest, bloccati dopo il fallimento dell’impresa, con il completamento della galleria e la realizzazione degli svincoli. Inoltre il Gruppo Grimaldi, è stato annunciato nel corso della conferenza stampa, ha presentato un progetto per la realizzazione di un garage multipiano destinato all’esportazione delle autovetture prodotte nello stabilimento FCA di Melfi. Per lo scalo stabiese, invece, si punta sulla cantieristica, con il rilancio del polo Fincantieri, e sul turismo di lusso, destinando a Castellammare, dove è prevista la bonifica del fronte mare, l’attracco di yacht di grandi dimensioni.

Gli interventi sono previsti anche nell’ottica della ZES, Zona Economica Speciale, che include, oltre al sistema portuale, anche gli interporti di Nola e Marcianise, in una logica di azioni che devono riguardare anche Napoli Est, l’area di Battipaglia e l’Agro Nocerino-Sarnese, oltre al Consorzio ASI di Salerno. “L’obiettivo – spiega il presidente Spirito – è attrarre investimenti produttivi nel settore manifatturiero, in particolate orientato all’export e con capacità di generare occupazione”.

Su Napoli le attuali infrastrutture ferroviarie possono sviluppare intermodalità, mediante un collegamento con gli interporti. In particolare MSC, secondo gruppo armatoriale al mondo, punta alla realizzazione di servizi intermodali già a partire dal 2018 tra lo scalo marittimo napoletano e gli interporti di Nola e Marcianise. Inoltre, l’Autorità di Sistema Portuale sta lavorando con RFI (Rete Ferroviaria Italiana-Gruppo Ferrovia dello Stato) per la realizzazione del nuovo raccordo ferroviario a Est, “all’altezza della Nuova Darsena di Levante – precisa il presidente Spirito -, perché lì saranno concentrate le attività commerciali. E’ necessario puntare allo sviluppo della dotazione infrastrutturale del Porto di Napoli, nella prospettiva della crescita dei traffici dei prossimi anni”.

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