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Natale a Forcella, tra Viviani e Abel Ferrara

  25 Dicembre 2017

Nel “suo” Trianon Viviani, Nino D’Angelo riporta per l’ultima volta in scena L’ultimo scugnizzo di Raffaele Viviani con la regia di Bruno Garofalo. La “prima” proprio stasera, alle ore 21, nel giorno di Natale, che D’Angelo ha scelto per rivestire, a distanza di dieci anni per rivestire i panni di ‘Ntonio Esposito, lo scugnizzo, “cresciuto alla scuola della strada, dove si passa senza esami”, che, nell’imminenza di diventare padre, sente la responsabilità di trovare un’occupazione qualsiasi per sposare la ragazza incinta.

Per questo spettacolo il teatro ha fissato un prezzo dei biglietti molto popolare per le rappresentazioni di dicembre. Inoltre, per far fronte ai maggiori problemi di mobilità del centro antico, tipici del periodo natalizio, mette a disposizione un servizio di navetta gratuito da e per il garage Quick parking San Francesco, nella piazza san Francesco di Paola dove aveva sede la Pretura, a ridosso di porta Capuana.

Lo spettacolo è prodotto da Immaginando e Pragma, in collaborazione con la Fondazione Campania dei Festival, con il finanziamento della Regione Campania.

“E’ particolarmente emozionante interpretare il personaggio dello scugnizzo nel teatro del popolo di Forcella, che si trova proprio a due passi dalla ruota degli esposti dell’Annunziata – spiega l’ex caschetto d’oro – ma, per motivi anagrafici, visto che quest’anno ho festeggiato i miei sessant’anni, ho deciso che sarà l’ultima volta che lo porto in scena”.

Due i temi, peraltro tipicamente vivianei, che caratterizzano questa commedia: la miseria e l’emarginazione: “‘Ntonio vuole cambiare vita, desidera abbandonare il suo passato precario, è deciso a superarlo, ma non a rifiutarlo; tenta di procacciarsi un lavoro onesto per vivere dignitosamente e per offrire al figlio, che sta per nascere, una famiglia e un’esistenza felice – spiega la storica del teatro Nunzia Acanfora –. Ma l’annuncio della morte del nascituro recide il filo della speranza e della rinascita di ‘Ntonio, che, nonostante si sforzi di inserirsi nel mondo del lavoro, comprende di essere diverso dagli altri e ricade nel suo ruolo di emarginato senza alcuna speranza di cambiamento: ecco che i concetti di scugnizzo, di emarginato e di povero si identificano”.

In effetti questi temi e quello dell’infanzia difficile trovano proprio nell’area su cui insiste il Trianon Viviani un luogo rilevante della storia sociale della città: non solo per la real casa dell’Annunziata, con la famosa ruota, per l’accoglienza e l’assistenza dei neonati abbandonati, ma anche per due monasteri, non più esistenti, dedicati alle donne “traviate”: santa Maria Egiziaca all’Olmo, poi trasformato nell’ospedale cardinale Alessio Ascalesi, e Maddalena, che ha dato il nome al quartiere.

Un celebre momento teatrale che ha assunto anche una propria dimensione autonoma rispetto alla rappresentazione della commedia è la Rumba degli scugnizzi nel secondo atto, unica musica prevista nella pièce. Per il musicologo Pasquale Scialò è “tra i brani più significativi e noti ideati da Viviani» e «rappresenta una sorta di manifesto sonoro della concezione compositiva dell’autore, sempre attento a cogliere diverse pratiche musicali, contemplando tanto quelle tratte dalla autentica tradizione popolare, le “voci” dei venditori ambulanti, quanto quelle legate alla “musica d’uso” e di importazione, come la rumba”.

Con Nino D’Angelo, in scena Antoine, Salvatore Benitozzi, Tonia Carbone, Vittorio Ciorcalo, Marcello Cozzolino, Antonio De Francesco, Tiziana De Giacomo, Sonia De Rosa, Raffaele Esposito, Laura Lazzari, Marianna Liguori, Matteo Mauriello, Gennaro Monti, Gina Perna, Mena Steffen e Maria Rosaria Virgili.

I costumi sono firmati da Mariagrazia Nicotra e i movimenti coreografici da Enzo Castaldo, con la consulenza musicale di Ciro Cascino e le foto di scena di Fabio Donato.

Presente alla conferenza stampa di presentazione dello spettacolo, anche il regista Abel Ferrara, che ha parlato in anteprima di “Forcella strit”, lo spettacolo del progetto RemiamDatabenc che dirigerà al Trianon Viviani.

Promosso da Scabec – la società in house della Regione Campania per la valorizzazione e promozione dei beni culturali regionali – e realizzato da Databenc – il distretto ad alta tecnologia per i beni culturali –, il progetto nasce da un’idea di Nino D’Angelo, nel solco dell’indirizzo dell’ente di Santa Lucia della promozione e valorizzazione della canzone napoletana e del territorio, a partire da Forcella e il centro antico, patrimonio dell’Unesco.

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