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BRUNINI, IL MANAGER GLOBALE CHE FA DECOLLARE NAPOLI

  22 Dicembre 2017

Dal 2013 alla guida dell’aeroporto, ha aumentato il traffico connettendolo con il mondo

Cresciuto in Sudafrica, dove ha frequentato scuole inglesi, laurea in Economia alla Federico II di Napoli, una forte esperienza in multinazionali della consulenza aziendale come Kpmg e PriceWaterhouse, e negli aeroporti di Roma e Bologna, Armando Brunini, dal 2013 alla guida della Gesac-Aeroporto di Capodichino, è un vero manager cosmopolita, ma con Napoli nel cuore. In questi sette anni lo scalo aereo napoletano non solo ha incrementato il traffico passeggeri (con una previsione, per il 2017, che supera gli 8 milioni di passeggeri), ma ha vissuto interventi di rimodernamento funzionale, che ne fanno un ottimo biglietto da visita per chi arriva in città, lasciandone un bel ricordo in chi parte. “Quando sono arrivato – spiega Brunini – lo scenario nazionale del trasporto aereo registrava un calo, non solo per la crisi economica di quegli anni, ma anche per lo sviluppo di un sistema intermodale che, con l’Alta Velocità, ha sottratto al traffico aereo passeggeri sulle rotte nazionali”.

Quali sono stati i primi passi per Capodichino?

Abbiamo focalizzato i nostri sforzi di sviluppo sull’estero, con nuove rotte e nuove compagnie, puntando sul potenziale turistico inespresso della Campania. A corredo, abbiamo iniziato a dare grande attenzione alle esigenze del passeggero, visto come ospite e non solo quale viaggiatore in transito. Il turista deve avere la sensazione di non essere in un aeroporto qualsiasi, ma di essere arrivato a Napoli. Un’attenta strategia su questi due versanti, perseguita soprattutto attraverso l’alta qualità dei servizi, ci ha portato a risultati eccellenti, con il raddoppio delle rotte internazionali. In quattro anni abbiamo aggiunto 3 milioni di passeggeri, con un indice di gradimento elevato ed in constante crescita (a giugno l’aeroporto si aggiudica “Aci Europe Award” come migliore in Europa nella categoria 5-10 mln di passeggeri e nei primi 9 mesi del 2017 registra un incremento del 25% – con punte del 30% in luglio e agosto – rispetto all’anno precedente, ndR).

Uno dei fattori a tutela dei viaggatori è la sicurezza…

Lo scalo, da questo punto di vista, ha uno standard elevato, in linea con la normativa internazionale. Capodichino è dotato di un sistema evoluto di videosorveglianza e di controlli ad alta tecnologia. Anche la sicurezza è un elemento da circolo virtuoso: se si lavora bene, i passeggeri aumentano e l’aeroporto diventa più sicuro e attrattivo per servizi e qualità.

In questi anni il terminal si è trasformato anche in un’elegante vetrina commerciale…

Oltre ai brand internazionali, che rappresentano commodities per tutti i principali scali,  Capodichino ha riservato ampio spazio ai prodotti che caratterizzano il territorio. Con aziende e imprenditori si è creata una bella atmosfera di squadra. L’aeroporto, però, è anche un contenitore per eventi: ci siamo aperti al territorio per ben rappresentarlo: selezioniamo e intensifichiamo i momenti culturali, con mostre e spettacoli, attraverso un’attenta pianificazione. Queste iniziative non solo arricchiscono l’offerta per chi parte o arriva a Napoli, ma rappresentano soprattutto un’opportunità per i nostri partner.

Quali sono i programmi per il 2019?

Ci sono nuove rotte già poste in vendita dalle Compagnie, con un network che va verso i 100 collegamenti ed uno sviluppo del 25%. Adesso la sfida è consolidare questi risultati, garantendo sempre un’elevata qualità dei servizi. In ragione del traffico sempre più intenso dovremo anticipare gli interventi di ampliamento che saranno varati nel 2019 in occasione delle Universiadi e dei prevedibili incrementi di traffico, in particolare internazionale, legati a quest’evento.

Soddisfatto?

Si può fare sempre meglio. Molto è stato fatto non solo per quanto riguarda l‘incremento dei passeggeri ma soprattutto in termini di qualità del servizio, basta guardare al miglioramento della puntualità dello scalo che è tra le più alte in Europa. Adesso la nuova sfida passa attraverso l’integrazione con l’aeroporto Salerno-Costa d’Amalfi per avere maggiori dotazioni infrastrutturali al servizio del territorio.

Qual è il segreto del modello Gesac?

È che non bisogna cercare alibi: si può far bene azienda al Sud, semplicemente attraverso modelli di gestione e approcci alla governance di standard internazionale.

Siamo una grande squadra di professionisti, con una calda passione, tipica del Sud, per il nostro lavoro al Servizio del Passeggero.

>di Tina Andreoli

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