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OPERE PUBBLICHE E RESTAURO ACEN, LE PROPOSTE PER NAPOLI

  13 Luglio 2017

Tuccillo, presidente dei costruttori partenopei: Mettiamo in sicurezza il patrimonio edilizio.

Francesco Tuccillo, costruttore di seconda generazione, presidente dell’ACEN, Associazione Costruttori Edili di Napoli, fa il punto con DODICI Magazine sulle proposte ed i progetti per la città, confidandoci il suo sogno per Napoli…

Presidente, quali sono i principali programmi per la riqualificazione del tessuto edilizio cittadino?

Innanzitutto mi preme evidenziare che riqualificare, oggi, non significa solo promuovere il decoro del nostro patrimonio edilizio ma, soprattutto, mettere in sicurezza e assicurare la riduzione dei consumi energetici degli edifici pubblici e privati. Come Associazione dei Costruttori Edili di Napoli lavoriamo da anni a diverse proposte di riqualificazione e di rigenerazione, il che significa determinare adeguate e appetibili funzioni urbanistiche, lo sviluppo sociale ed economico del territorio. Oggi, poi, serve inquadrare nuovi assetti territoriali nel più ampio contesto della Città metropolitana di Napoli, dove vivono circa 3 milioni di abitanti.

Quali sono, invece, le proposte dei costruttori per lo sviluppo urbanistico della città?

Ve ne sono molte. In alcuni casi abbiamo stimolato ed evidenziato alla Pubblica Amministrazione il valore ed il potenziale legato alla realizzazione di importanti interventi. Molti sono in corso, alcuni sono realizzati o in dirittura d’arrivo come la Stazione dell’Alta velocità di Afragola, l’Ospedale del mare e la nuova sede dell’Università Federico II a San Giovanni a Teduccio. Altri, invece, risultano ancora in ritardo, come quelli relativi alla delocalizzazione dei depositi petroliferi nell’area Est di Napoli, il completamento del Centro Direzionale e il recupero e il rilancio dell’ex area siderurgica di Bagnoli, ad oggi ancora la vera occasione mancata della nostra città. E’ evidente che la portata di lavori ed interventi in aree così vaste e significative della città determineranno considerevoli condizioni di crescita anche economica e sociale.

Napoli vanta tanti monumenti di pregio: qual è l’impegno per il loro restauro?

E’ richiesta un’alta specializzazione e, in tal senso, le imprese napoletane iscritte all’ACEN, che ho il piacere e l’onore di rappresentare, sono tra le migliori e più specializzate in Italia. Le nostre aziende lavorano su tutto il territorio nazionale, esportando anche know-how tecnico ed esperienze di primario interesse.

Qualche anno fa, grazie al Progetto Sirena si è proceduto al restauro di tanti edifici di valore storico: pensa sia possibile oggi rilanciarlo?

Sirena è uno dei progetti meglio riusciti tra quelli gestiti e realizzati dalla “mano pubblica” negli ultimi anni. Sono più di 1.200 gli interventi edilizi finanziati con più di 80 milioni di euro di contributi pubblici assegnati, che hanno attivato 1.157 cantieri nella sola città di Napoli. Come dicevo, quindi, anche a partire da questa positiva esperienza, è necessaria una più complessiva politica di rigenerazione urbana, che valorizzi sia il patrimonio privato che quello pubblico, a partire dagli immobili sottoutilizzati o addirittura inutilizzati da troppo tempo. Oggi occorre un modello di “governance” che consenta la messa in sicurezza, il decoro del patrimonio edilizio privato e il suo efficientamento energetico, utilizzando i cosiddetti “Sisma-bonus” ed “Eco-bonus”, per cui ci stiamo attrezzando per stimolare la domanda con un programma che sostenga i privati nel reperire le risorse necessarie allo start up delle iniziative di recupero e valorizzazione dell’edificato. Siamo ottimisti.

Nello sviluppo economico e sociale di Napoli che ruolo rivestono i costruttori?

Il ruolo dei costruttori è stato ed è determinante per lo sviluppo economico e sociale della città e della Regione. Le do due dati: l’economia delle costruzioni concorre al Pil della Campania per l’8% e gli occupati in edilizia rappresentano il 32% dei lavoratori dell’intera industria campana. In più, lavoriamo costantemente al ripristino delle condizioni di sicurezza, nei cantieri e non solo, anche con sinergie con primari Enti pubblici deputati a tali funzioni, come l’Inail e l’Inps, insieme ai quali realizziamo anche iniziative di natura sociale, come un progetto a favore dei giovani detenuti di Nisida e, ancora, percorsi di orientamento per i futuri geometri della città.

Quale rapporto lega l’ACEN con il mondo universitario e della ricerca?

Una tradizione consolidata, che vede partnership con cinque Atenei della Campania, con i quali realizziamo molteplici azioni di formazione e di alta specializzazione per la filiera dell’edilizia. Ancora, collaboriamo attivamente con il Distretto ad Alta Tecnologia per le Costruzioni sostenibili, il Consorzio TRE – Tecnologie per il Recupero Edilizio. Con gli ultimi due, unitamente ad altri 9 partner pubblico-privati, abbiamo costituito il Centro Sperimentale di  Sviluppo delle Competenze nell’area delle Costruzioni “Edil-Lab”, un cluster che mette a sistema il mondo delle imprese, l’alta formazione, gli organismi di rappresentanza, gli istituti scolastici e la scuola di formazione di settore. Il Centro, infatti, finanziato dalla Regione Campania, nasce per studiare i fabbisogni formativi dell’edilizia, formare le figure professionali più utili al comparto delle costruzioni, certificare le competenze e facilitare, in ultima istanza, l’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro.

Le tecniche di costruzione e restauro oggi quanto sono avvantaggiate dall’apporto dell’innovazione?

Guardi, è in atto una vera e propria rivoluzione nel nostro mondo. Si chiama BIM, Building Information Modeling, e mette a sistema e ottimizza tutte le fasi della creazione di un’opera: dalla pianificazione alla realizzazione, fino alla gestione, con l’aiuto di un software. Il BIM coinvolge tutti gli attori dell’industria delle costruzioni (ingegneri, architetti, geometri, costruttori, clienti) e sostiene la comunicazione, la cooperazione, la simulazione e il miglioramento ottimale di un progetto lungo tutto il ciclo di vita dell’opera costruita. Poi c’è tutta l’area della ricerca e dell’applicazione dei nuovi materiali, delle tecnologie innovative per l’edilizia, che hanno un impatto positivo sulla qualità degli edifici e dell’ambiente, riducendo gli impatti ecologici, i consumi energetici e, in ultima istanza, la qualità della vita. E’ un mondo in continua evoluzione, che le imprese napoletane stanno interpretando con entusiasmo.

Per concludere, vuole dirci il suo sogno per Napoli?

La mia aspirazione è quella di dare opportunità di lavoro ai nostri giovani. Provvediamo a formarli egregiamente, ma purtroppo per assenza di opportunità troppo spesso li costringiamo ad emigrare. Ecco, quello che vorrei è trattenerli qui per consentire un vero rilancio economico e sociale delle nostre realtà locali.

 

> di Claudia Prezioso

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