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Campania Bioscence: la ricerca incontra l’Impresa

  18 Gennaio 2017

Il cluster biotecnologico che porta innovazione nei settori farmaceutico e agroalimentare

Una controparte scientifica in grado offrire competenze e dare risposte alle esigenze delle imprese.

Un mondo che si apre alle aziende e le supporta con soluzioni adeguate per le esigenze innovative di prodotto e processo fino alla fase di certificazione e rendicontazione.

È Campania Bioscience, il Distretto che raccoglie le Università della Campania, importanti centri di ricerca (CNR, CEINGE, BIOGEM, la Stazione Zoologica Anton Dohrn, TIGEM) e 50 imprese nel settore farmaceutico e alimentare.

«Rappresentiamo una massa critica di oltre 1.500 operatori con un capitale sociale di 1,5 milioni – sottolinea Mario De Rosa, presidente di Campania Bioscience e ordinario di Chimica e Propedeutica Biochimica alla Seconda Università di Napoli – che pongono la nostra realtà all’avanguardia in Italia nel settore della ricerca in campo biochimico».

Un Distretto che cresce grazie ai giovani laureati eccellenti degli Atenei campani (prevalentemente biochimici e ingegneri) e alla capacità di guardare alle opportunità che l’Europa offre.

«Nei corridoi dei nostri laboratori – racconta il Presidente – ci sono i pannelli con le foto e il background professionale di tutti i ricercatori passati per BioTekNet e Campania Bioscience, e oggi impegnati nelle più importanti realtà industriali e di ricerca del mondo. Chi passa da noi – assicura – ha certamente un passaporto importante».

Strategica e vincente l’importanza che il Distretto attribuisce alle azioni volte a stimolare la partecipazione ai programmi europei. E finora i risultati conseguiti sono incoraggianti. È centrale il ruolo di supporto del Distretto nella preparazione di una proposta SME Instrument, da parte della start-up innovativa DETOXYZIMES, guidata da Giuseppe Manco, per lo sviluppo di enzimi atti a proteggere infrastrutture critiche da attacchi terroristici, risultata beneficiaria di un finanziamento di 50 mila euro da utilizzare per elaborare un Business Innovation Plan. Attualmente il progetto è in lavorazione per la fase due, con un partenariato più ampio e un piano più ambizioso per affrontare lo step dell’industrializzazione. Non solo. Campania Bioscience si è cimentata, in partnership con altri cluster tecnologici europei operanti nel settori ICT, salute, medicina, nell’elaborazione di una proposta progettuale H2020 finalizzata a sostenere il potenziale di soluzioni innovative per gli anziani sia nelle aree urbane che rurali, utilizzando le tecnologie emergenti nell’ambito mHealth (mobile health). Dopo aver superato con successo due fasi di selezione, la proposta è stata dichiarata idonea e beneficerà del finanziamento europeo richiesto. Da quest’anno, inoltre, Campania Bioscience è membro ufficiale del Council of European Bioregion (CEBR) e della European Biotechnology Network (EBN). Il CEBR raggruppa operatori nell’ambito delle biotecnologie offrendo supporto alle loro bio-regioni attraverso attività di analisi e definizione di policy, scambi di buone pratiche e azioni di promozione integrata del network in occasione di eventi di rilevanza mondiale. In ambito nazionale, Campania Bioscience è membro di ALISEI, cluster tecnologico nazionale che si propone come acceleratore di trasferimento delle conoscenze e delle tecnologie dal settore della ricerca multidisciplinare a quello dell’industria farmaceutica e biomedicale. Di recente Amleto D’Agostino, direttore Generale del Distretto, è entrato nel comitato direttivo di ALISEI in qualità di rappresentante degli enti territoriali.

I DISTRETTI TECNOLOGICI DELLA CAMPANIA

Di valore strategico per la crescita regionale il rapporto sempre più stretto tra Università, centri di ricerca e imprese. Le potenzialità di poli scientifici-tecnologici, i centri di innovazione, i parchi tecnologici e di ricerca poggiano anche sulla la rete di conoscenza di cui dispone la Regione che conta 7 Università, 40 istituti di ricerca avanzata, centri di competenza e distretti tecnologici, che sono chiamati a realizzare sistemi integrati di ricerca, formazione e innovazione finalizzati al mondo della produzione. Con STRESS e BIOSCIENCE, in Campania operano i seguenti distretti tecnologici:

• DATTILO (Distretto ad Alta Tecnologia Trasporti di Superficie) opera nell’ambito dei settori automotive, ferroviario e logistica.

• IMAST (Distretto sull’ingegneria dei materiali polimerici, compositi e strutture) è organizzato come una holding di laboratori di ricerca pubblici e industriali.

• SMART POWER SYSTEM (Energie rinnovabili) ha come finalità lo sviluppo ed il trasferimento delle conoscenze scientifiche sull’uso e l’integrazione nelle reti elettriche di tecnologie avanzate.

• DATABENC opera nell’ambito dei Beni Culturali per la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale attraverso l’innovazione in rete.

• DAC, Distretto Aerospaziale Campano.

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