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In salute e nella malattia Fido amico dell’uomo

  16 Novembre 2016

Il cane come co-terapeuta privilegiato nella Pet Therapy, trattamento assistito di supporto alla guarigione, sempre più utilizzato come terapia integrativa

La Terapia Assistita dagli animali è una metodologia di intervento in ambito sanitario che utilizza l’animale, in particolare il cane, come co-terapeuta e mediatore relazionale. Il terapista pet-partner agisce come guida e facilitatore della comunicazione tra animale e persona favorendo lo sviluppo di abilità neuromotorie, psichiche, relazionali e adattive. Gli animali utilizzati vengono selezionati geneticamente sia per caratteristiche morfologiche che caratteriali e successivamente educati per diventare cani “sociali”.

L’addestramento, della durata di un anno, prevede la permanenza del cane in famiglia con il suo terapista ed educatore cinofilo, per garantire un rapporto di fiducia costante. Il principio fondamentale su cui si basa la Pet-Therapy è il soddisfacimento del bisogno di affetto e di legami interpersonali che l’animale co-terapeuta è in grado di fornire in quanto utilizza il canale comunicativo non verbale, più squisitamente emozionale, entrando così in contatto con le persone, che vivono una condizione di sofferenza psico-fisica. Si tratta di una terapia integrativa che non si sostituisce alle terapie abilitative e riabilitative classiche, ma diventa un elemento di supporto nonché di accelerazione della guarigione.

Il trattamento viene svolto in equipe multidisciplinare (neuropsichiatra, neuropsicomotricisti\petpartners, psicologo, veterinario) al fine di garantire un approccio mirato ed integrato sia sotto l’aspetto diagnostico/valutativo che esecutivo. I meccanismi di azione attraverso i quali agisce la Pet-Therapy sono vari e comprendono il meccanismo affettivo-emozionale che agisce attraverso il contatto fisico e la comunicazione tattile fornendo sia gratificazioni corporee e primordiali, sia modificando in modo positivo alcuni parametri biologici (pressione arteriosa, ritmo cardiaco e frequenza respiratoria). In pazienti con difficoltà motorie l’utilizzo del cane facilita l’esercizio motorio e rende il lavoro riabilitativo meno faticoso, soprattutto con i bambini. Si tratta di una relazione non giudicante all’interno della quale ognuno può sentirsi libero di esprimersi senza condizionamenti. Un altro meccanismo fondamentale in questo tipo di terapia è quello ludico e quindi assisteremo al “tiro alla corda” o “al gioco con la bottiglia” durante i quali bambino e cane si scambieranno emozioni di gioia, sana competizione ed infine catarsi.

Si sceglie di intervenire con la Pet Therapy nei casi di stallo nel percorso riabilitativo classico, quando il bambino dimostra particolare interesse e motivazione in presenza del cane ed in tutte le patologie dove sono prevalentemente presenti difficoltà relazionali, emozionali e di socializzazione.

Alcuni esempi tecnici della neuro psicomotricità ad indirizzo Pet-Therapy sono: potenziamento della sfera mnesica (ricordo del nome del cane, della sua età…); stimolazione nell’acquisizione dei concetti topologici e del riconoscimento dei colori; lavoro sulla dimensione senso-motoria (riconoscimento al tatto, spazzolamento); implementazione e sviluppo delle abilità motorie; aumento della capacità di orientamento spazio-temporale (condurre il cane al guinzaglio stabilendo un tempo e un percorso) e molti altri.

> dott.ssa Cristiana Carrino (Psicologa –psicoterapeuta)

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