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Al Teatro Zona Vomero piccoli comici crescono

  17 Ottobre 2016

Il direttore artistico Michele Caputo racconta come cambia il modo di fare comicità tra tradizione e sperimentazione

La risata a Napoli non è mai uno stereotipo; ma una fonte di ispirazione continua, perché viene dal profondo del popolo napoletano, dalle sue radici più intime. Su queste antiche radici è stato fondato il Teatro Zona Vomero, inaugurato da poco più di un anno, nel cuore del quartiere collinare di Napoli: un vero e proprio salotto della risata fortemente voluto dal suo direttore artistico, Michele Caputo, con l’obiettivo di offrire uno spazio di sperimentazione innovativo nel panorama artistico-culturale della città.

Come nasce l’idea del Teatro Zona Vomero e quali sono i format che ospita?

“Il progetto è nato come alternativa ai grandi teatri, dove ormai è sempre più difficile mettere in scena uno spettacolo a causa della scarsa affluenza del pubblico, l’età media alta e i prezzi elevati dei biglietti. È stato naturale così pensare di creare un punto di aggregazione dove i giovani attori possano esibirsi e dove il pubblico, anche quello più giovane, possa avvicinarsi con prezzi accessibili, trovando artisti più vicini alla loro sensibilità. Il bilancio, per ora, è più che positivo e ha suscitato l’interesse di diversi colleghi. Il laboratorio di comicità Komikamente, la scuola di recitazione ComicOnStage e gli spettacoli dei comici professionisti sono i progetti attivi, fortemente collegati tra loro. Il laboratorio rappresenta, infatti, un vero e proprio trampolino di lancio per quelle persone che cominciano a esibirsi per diletto fino ad accorgersi poi di voler fare di quella passione il proprio mestiere.

E aiutare queste persone a esprimere il loro talento mi gratifica, perché più che possederlo so quanto è importante avere l’opportunità di dimostrarlo.”

Qualche comico della palestra di Komikamente è riuscito ad attraversare i confini della realtà napoletana?

“Dall’inizio di questa attività, che era cominciata già anni fa nel Teatro Diana, ho avuto modo di incontrare diversi comici, alcuni dei quali hanno trovato visibilità nazionale sul piccolo schermo. Checco Paglionico, noto a tutti come l’uomo Ikea, e Francesco D’Antonio hanno partecipato a Zelig, il popolare programma comico delle reti Mediaset; mentre Andrea Monetti si è esibito davanti alla giuria del nuovo talent di La7 Eccezziunale Veramente.”

Quali sono i suggerimenti che trasmette a chi si avvicina al mestiere di comico e come è cambiato il modo di far ridere nel corso degli anni?

“Ci sono cose che non si insegnano. Posso aiutare a prendere coscienza dell’essere comico oppure suggerire come si arriva a un tempo comico. Ma se non ce l’hai è inutile. La comicità è come la musica e il tempo comico è un ritmo tutto personale, che dipende dalla propria sensibilità. Oggi bisogna fare i conti con il ridimensionamento dei tempi, soprattutto in televisione. Sono cambiati i temi e il linguaggio ed è cambiata anche la modalità di fruizione da parte del pubblico, che chiede più leggerezza e meno tempo da trascorrere seduto sulla poltrona.”

Napoli è terra fertile per la comicità: cosa la rende irresistibile agli occhi di un pubblico nazionale?

Il comico napoletano ha due marce in più: in primo luogo, una città in perenne movimento e fermento culturale; in ultimo, una lingua che si presta perfettamente ai tempi comici per la sua estrema rapidità e capacità di sintesi.

Qualche anticipazione per la prossima stagione?

“Ci sarà una mia nuova commedia nei mesi di dicembre e gennaio, mentre da febbraio a maggio sarà la volta della programmazione con tutti gli altri artisti. Una novità sarà la collaborazione con Francesco Paolantoni, che ci affiancherà in una nuova scuola di recitazione, sul cui nome vige ancora il segreto.”

Qui il sito ufficiale: www.komikamente.com

> di Giulia Savignano

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