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Ricominciamo bene: Strategie a confronto per la ripresa economica della Campania

  02 Luglio 2020

Misure restrittive, mascherine e dispositivi di protezione individuale, nonché l’ormai famoso metro di distanza, sono concetti ai quali bisognerà abituarsi velocemente per accelerare la ripresa delle attività economiche e produttive. Si tratterà certamente di raggiungere un delicato equilibrio tra tecnologia, norme di prevenzione e controlli sanitari capillari, il tutto ragionando nell’ottica del prodotto finale. L’Italia potrà guardare ai modelli adottati dagli altri Paesi, primo tra tutti la Corea del Sud, tuttavia resta da vedere quanto alcune strategie saranno effettivamente adattabili alle nostre abitudini e alla nostra cultura. Noi di Dodici Magazine abbiamo scelto per voi due esempi di eccellenza della produttività campana, uno nel settore della componentistica, l’altro nel settore aerospaziale. Inoltre abbiamo scelto di parlarvi di associazionismo regionale dalle più ampie vedute. Ci siamo infine interrogati sui possibili scenari del “back to life” ed abbiamo ascoltato i pareri di chi ogni giorno si occupa di “fare impresa” nei nostri territori coniugando innovazione ed ecosostenibilità.

Il DAC e l’interconnessione tra ricerca e business

Il DAC (Distretto tecnologico Aerospaziale della Campania) rappresenta una delle eccellenze produttive del tessuto economico regionale. Un indotto di oltre 13mila dipendenti e la sinergia tra diverse realtà industriali di alto profilo pongono il DAC in una posizione di primo piano nei mercati internazionali.
Costituito il 30 maggio del 2012 con l’intento di interconnettere ricerca e business, attualmente il Distretto riunisce 24 Grandi Imprese, 18 tra Centri di Ricerca ed Università (tra cui il CIRA, il CNR, l’ENEA, Fondazione FORMIT e le 5 Università campane con corsi di ingegneria) e 104 piccole e medie imprese. Il DAC ha messo a punto uno studio di fattibilità fondato su 11 programmi strategici che spaziano dai metodi di certificazione ai sistemi di scansione elettronica a bordo, dallo sviluppo di materiali ecocompatibili alle soluzioni per la manutenzione avanzata dei velivoli regionali.
La diffusione internazionale del Covid-19 e la sua pericolosità negli ultimi mesi hanno destato non poche preoccupazioni riguardo la tenuta dell’industria aerospaziale. Lo stop ai voli ha avuto come diretta conseguenza un ridimensionamento nel rinnovo delle flotte di velivoli e quindi una sostanziosa riduzione delle commesse.

Abbiamo parlato della stasi vissuta in questi mesi e della necessità di ripresa con il Prof. Luigi Carrino, presidente del DAC, il quale ha fatto luce sui reali numeri in termini di risorse e di posti di lavoro a rischio per via della pandemia: «L’International Air Transport Association ha pubblicato nuove analisi che valutano in circa 25 milioni i posti di lavoro a rischio con il crollo della domanda di viaggi aerei per la crisi COVID-19. Conseguenze difficilmente recuperabili avrebbe il fermo dei programmi di ricerca e sviluppo del settore. Si può rinviare l’acquisto di un nuovo sistema di lavorazione, ma fermare le attività di innovazione tecnologica significherebbe non recuperare più. Circa 200 imprese con quasi 12.000 addetti sono impegnate nella nostra regione in produzioni aerospaziali, senza considerare l’economia aeroportuale e la filiera manifatturiera. La crisi del settore avrà, dunque, conseguenze che si allargheranno ben oltre la filiera specifica. Il settore aerospaziale chiede al governo nazionale e alla Regione Campania di fornire un supporto finanziario diretto, di sostenere i programmi di innovazione tecnologica, di rilanciare la digitalizzazione, di investire sul capitale umano e di realizzare, anche mediante la riconversione di uno degli aeroporti esistenti in Campania, una infrastruttura aeroportuale pienamente utilizzabile per la ricerca, la sperimentazione e la logistica aerospaziale”.

Adler-HpPelzer: da Ottaviano agli States sotto il segno degli Scudieri

Ad Ottaviano, in piena area vesuviana, c’è la sede di Adler-HpPelzer, un gruppo internazionale che progetta e sviluppa componenti e sistemi per l’industria del trasporto. Creata più di sessant’anni fa e da allora sempre diretta dalla famiglia Scudieri, l’azienda inizialmente era finalizzata alla produzione di materiali per l’industria del trasporto su gomma. Il continuo investire in tecnologia ed il credere fermamente nella ricerca hanno portato alla produzione di telai in fibra di carbonio per l’Alfa Romeo e la Ferrari e, in collaborazione con l’Università di Lecce, al brevetto di un sistema per ottenere l’antibattericità delle superfici interne delle auto ordinarie e di lusso. Tutto ciò grazie al fatto che l’originaria Adler Plastic nel 2016 ha acquisito la tedesca HpPelzer e le sue 53 aziende controllate (gruppo specializzato in componenti e sistemi di insonorizzazione acustica per case automobilistiche), potendo così allargare i propri orizzonti nei mercati internazionali al punto da “colonizzare” anche gli States ed inaugurare nel 2018 un nuovo stabilimento produttivo, dotato delle più moderne tecnologie, a Port Huron nel Michigan.

CNA: un nuovo modello di rappresentanza

Fondata nel 1946 la CNA, Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa, rappresenta a livello nazionale artigiani, commercianti, professionisti, lavoratori autonomi, micro e piccole imprese del turismo, dei servizi e dell’industria. La sezione regionale campana è organizzata in cinque associazioni provinciali ed ingloba l’80% delle imprese artigiane, comprendendo anche il settore audiovisivo e rappresentando quindi le maestranze del settore cultura, uno tra i colpiti dal covid-19 ed attualmente in una situazione di blocco assoluto delle attività.
L’idea di fondo su cui poggia la mission della Confederazione campana capitanata da Giuseppe Oliviero è la sburocratizzazione del sistema, ovvero la tutela degli imprenditori non all’interno dei confini amministrativi bensì seguendo da vicino le filiere e i distretti produttivi, delineando quindi un nuovo modello propositivo di rappresentanza.

Confagricoltura: tutela e valorizzazione del made in Campania Felix

Confagricoltura Campania è la Federazione regionale che riunisce, rappresenta e tutela l’impresa agricola campana. In ambito territoriale Confagricoltura si occupa sia di grandi imprese votate all’export, sia di piccole realtà nell’entroterra quali agriturismi e piccole imprese a carattere familiare o riconducibili all’imprenditoria giovanile. La federazione mira alla tutela dei prodotti locali e dei loro territori d’origine, alla commercializzazione secondo il concetto di km 0, oltre che alla salvaguardia dell’immagine della Campania Felix da qualsiasi forma di pratica commerciale sleale e fraudolenta. Portatore di questi valori è il Presidente Fabrizio Marzano, il quale ha affrontato con noi i temi delle strategie finora prospettate e delle reali aspettative di ripresa applicabili all’intera filiera produttiva: «Bene le iniziative fin qui messe a punto dalla giunta regionale della Campania sul sostegno alle imprese agricole e zootecniche-bufaline ed al mondo del florovivaismo, sulle quali ci attendiamo una celere apertura dei bandi. Occorre al contempo che anche il quadro d’intervento generale sia più solido negli aiuti al settore agricolo che restano al momento del tutto insufficienti e non consentono una vera ripartenza. Il mondo agricolo tutto, anche per il decisivo contributo dato durante la fase del lockdown alla filiera agroalimentare ed al rifornimento delle città, si aspetta un riconoscimento forte quale attore imprescindibile di una moderna economia. Per questo motivo crediamo che l’Ue debba offrire in maniera decisa ai territori l’opportunità di un vero Green New Deal, per rendere le imprese agricole sempre più competitive».

> di Aurora Rennella

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