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Gevi Basket Napoli

  20 Maggio 2020

Il riscatto della pallacanestro,
la città “abbraccia” con calore la sua squadra

Non solo calcio a Napoli. Il rapporto della città con la pallacanestro non è stato sempre idilliaco, ma caratterizzato da un atteggiamento ondulante tra successi e fallimenti, speranze e sogni, ma anche momenti di grande passione. Per ragioni anagrafiche non ho ricordi di quella che fu la prima grande stagione cestistica vissuta in città, quando la Partenope di Amedeo Salerno vinse nel 1968 la Coppa Italia e, subito dopo, nel 1970, la Coppa delle Coppe. Due coppe che misero in discussione il dominio lombardo in campionato (2° posto nella stagione 1967-68 e 3° posto nel 1968-69), ma ho seguito le esaltanti giocate funamboliche di Walter Berry in un infuocato PalaArgento che ha fatto sognare i tifosi del Napoli Basket per diverse stagioni. Il Maradona dei parquet, un giocatore straordinario, di un altro pianeta. “Walter Berry alè alè”, era il coro dei tifosi. La squadra di Berry non era da primi posti in classifica ma sapeva trascinare il pubblico con la sua tifoseria da fare invidia a club più blasonati. E come non ricordare Tonino Fuss, Marco Bonamico, Lee John- son, Rudy Woods e Mike Mitchell quando il PalaArgento riusciva ancora a vedere la luce.

Poi il fallimento con la cessione della società ai fratelli Rossini e il trasferimento della squadra a Battipaglia. La passione per il basket tornò a scoppiare nuovamente dopo 10 anni, con la gestione di Mario Maione e la conquista, nel 2006, della Coppa Italia. E poi la partecipazione all’Euroleague 2006-07, con il sogno della Top 16 svanito per un soffio.

Una piccola fiammella si sta riaccendendo ancora per Gevi Napoli. La passione non è morta, ma è stata sopita da anni di brucianti delusioni, di fallimenti societari e dalla vergogna di uno storico palazzetto, la vera casa della pallacanestro cittadina, ridotto a rudere da oltre vent’anni. Ma vedere in queste ultime partite il PalaBarbuto stracolmo da migliaia di persone riaccende la speranza. Sì, perché il calore con il quale ha abbracciato il ritorno della squadra dimostra che Napoli ha ancora voglia di basket. E se la matematica non è un’opinione, i numeri ci sono, la classifica si sta risalendo tutta d’un fiato, sostenuti da uno tra i migliori coach in circolazione, Stefano Sacripanti. Per Gevi Napoli Basket la scalata alla classifica continua e infervora i tifosi. E la squadra ha bisogno di loro. Per avere un’idea di quanto la squadra sia mancata alla città di Napoli, è suf ciente guardare il PalaBarbuto al momento della palla a due che apre le partite. La gente è accalcata sotto i tabelloni allestiti in occasione delle Universiadi e, quando la partita oramai è in mano, le urla festanti delle migliaia di tifosi riecheggiano nel palazzetto, seguite dalle note di “O surdato ‘nnammurato” immancabile inno che accompagna le imprese sportive.

> di Giuseppe D’Amore

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