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Il nuovo “Kobe Bryant” a Montedonzelli

  25 Aprile 2020

Il campo è stato completamente ristrutturato in ricordo del campione dei Lakers

Un campo di basket dedicato a Kobe Bryant morto in un incidente in elicottero insieme alla figlia Gianna Maria sulle colline di Calabases in California. È quello che è successo dopo la morte del campione avvenuta il 26 gennaio nel quartiere di Montedonzelli, Rione Alto di Napoli. Un messaggio di fratellanza in onore del grande campione della Nba.

Ora il suo nome è scritto a caratteri cubitali sul terreno di gioco. L’iniziativa è partita dal giocatore franco-californiano Nick Ansom e dall’idea di un 14enne napoletano, Francesco Sow, con il sostegno di tante associazioni e dell’artista Jorit. In tre giorni sono riusciti a creare uno spazio dedicato a Kobe, dove i ragazzi possono giocare a pallacanestro. Perché lo sport unisce i popoli. «Volevo fare qualcosa, creare una comunità per ricordarlo. Da quell’idea è nata una grande famiglia, e ora siamo qui, per Kobe e per cercare il prossimo Kobe che, forse, arriverà da Montedonzelli», spiega Ansom intervistato all’inaugurazione.

Negli anni il giocatore franco-californiano ho completato una quindicina di progetti di recupero di campetti di basket in giro per il mondo «Ho cominciato in America con una piccola campagna – continua Ansom – ora sono in Italia e mi sento a casa. Quando ho saputo della morte di Kobe ho subito voluto fare qualcosa. Volevo riunire gente, creare una comunità per ricordarlo». Il campo di Montedonzelli, di proprietà del Comune, era chiuso da un anno e mezzo, pieno di spazzatura e siringhe usate, oggi è completamente rimesso a nuovo in ricordo del campione dei Lakers e dedicato ai ragazzi che amano quello sport. Una risposta straordinaria contro l’incuria. Hanno collaborato all’iniziativa: l’associazione GuapaNapoli, l’avvocato Luca Mazzella che cura la pagina Facebook “Overtime”, i Charlatans, Napoli Libera e Luca Carnevale, l’artista di “Humanhero”, i singolari murales dedicati ai grandi personaggi italiani travestiti da supereroi come quello molto conosciuto dei Quartieri Spagnoli. Per rimetterlo a posto vi hanno lavorato volontari, mamme e bambini, oltre ai ragazzi che frequentano il campo da anni per realizzare non un semplice campo da basket, ma un’opera commemorativa senza uguali che ricordasse il cestista americano.

La morte di Kobe ha generato un’onda emozionale che ha attraversato l’Italia e i napoletani sono stati sensibili e tempestivi a ricordare alla città chi ha lasciato un segno nel mondo.

> di Alessandra Volpe

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