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Le scale di Napoli: antichi percorsi pedonali da scoprire all’insegna della sostenibilità

  23 Ottobre 2019

Napoli non è solo una città di mare ma è anche collinare. Proprio per la sua particolare orografia, l’elemento urbanistico caratterizzante è la presenza di rampe e gradoni, se ne contano più di duecento, per collegare le colline con il centro e la costa.

“Non è piana non è verticale è una linea che sale in collina, è una strada che parte dal mare il percorso della città obliqua”, cantava Eduardo Bennato che ci restituisce forse l’immagine più bella del mondo custodito dalle scale di Napoli.

LA PEDAMENTINA E IL PETRAIO

L’esigenza di costruire scale poteva dipendere dall’interramento di torrenti e sorgenti: diversi erano i corsi d’acqua che scorrevano appena fuori la città. La costruzione delle scale serviva anche a rendere raggiungibili i vari monumenti religiosi, in particolare chiese e monasteri. Basti pensare alla Pedamentina, una delle rampe più antiche risalente al XIV secolo e progettata da Tino di Camaino, che con i suoi 414 gradini congiunge la Certosa di San Martino con corso Vittorio Emanuele. La Pedamentina è straordinaria anche da un punto di vista paesaggistico regalando rampa dopo rampa i più bei scorci sulla città. Tra le tante scale che si possono intercettare per scendere al centro, colpisce il monumentale scalone ottocentesco di Montesanto.

Quasi in parallelo con la Pedamentina, scende il Petraio, un percorso che sfiora la Vigna di San Martino, che con i suoi 7 ettari rappresenta uno dei vigneti urbani più grandi d’Europa.

GRADONI DI CHIAIA E RAMPE BRANCACCIO

Il numero di scale costruite si è accresciuto con lo sviluppo della città stessa. Basti pensare allo sviluppo urbanistico avvenuto nel XVI secolo con Don Pedro de Toledo, che aveva progettato di espandere la città verso le pendici del Vomero con i Quartieri Spagnoli, oppure allo sviluppo verso ovest avvenuto tra fine ‘700 e inizio ‘800 col quartiere di Chiaia. È proprio durante queste trasformazioni urbanistiche che sono nati i Gradoni di Chiaia e le Rampe Brancaccio.

IL MOIARIELLO

Molte delle scale presenti in città hanno sofferto per lungo tempo di abbandono, ma oggi si stanno riscoprendo sempre di più grazie alle tante associazioni che lavorano sul territorio, creando nuovi percorsi turistici e valorizzando scalinate come quelle della Principessa Iolanda nei pressi delle Catacombe di San Gennaro, o come il Moiariello che da via Foria conducono all’Osservatorio Astronomico e alla Reggia Capodimonte.

Le scale di Napoli non solo rappresentano un collegamento con i più importanti punti turistici della città, per esempio Le scale di san Marcellino da piazzetta Portanova nei pressi di Corso Umberto conducono a Spaccanapoli, ma possono dar vita a percorsi turistici alternativi, e costituiscono un esempio di mobilità sostenibile, meccanismi che portano fuori dal groviglio di auto e di idee, una strada che parte dal mare e un futuro da immaginare…

> di Arcangelo Pisano

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