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Femminicidi, l’amore malato vive al sud.

  13 Maggio 2019

Il dato, raccolto a seguito di un’indagine dell’Osservatorio sul Fenomeno della Violenza sulle Donne, istituito dal Consiglio Regionale della Campania nel 2017, è chiaro: l’amore malato ha cuore meridionale. Una triste affermazione se si pensa che la Campania è seconda in classifica per numero di femminicidi, con oltre 600 donne vittime di violenza refertate, proprio in quell’anno, nei quarantasette pronto soccorso regionali, definiti dalla consigliera regionale con delega alle Pari opportunità, Loredana Raia come “I primi presidi di tutela delle donne vittima di violenza insieme alle forze dell’ordine”.

Eppure, se a Napoli, il Centro Dafne, coordinato da Elvira Reale presso l’AORN Cardarelli, è diventato un modello da seguire, “In Campania c’è ancora molto da fare”, come afferma la presidente dell’Osservatorio Rosaria Bruno. Sono stati, infatti, solo dodici i nosocomi regionali ad attivare il percorso di tutela, rispondendo all’appello dell’Osservatorio. Né tutti, tra l’altro, possono vantare la presenza di un luogo deputato, né di personale qualificato, che non sia medico o infermieristico, dedicato all’ascolto.

“Il Sannio e la provincia di Salerno – continua la Bruno – mancano, poi, ancora di strutture pubbliche come le case di accoglienza per donne maltrattate”. Il Consiglio e la Regione, tuttavia, stanno facendo molto sul tema delle donne: la Legge regionale 34/2017 sugli “Interventi per favorire l’autonomia personale, sociale ed economica delle donne vittime di violenza di genere e dei loro figli e azioni di recupero rivolte agli uomini autori della violenza”, ha stanziato, infatti, ben cinquecentomila euro. Soldi che saranno ripartiti fra trentadue centri antiviolenza campani al fine di fornire un supporto concreto, una sorta di “Kit di salvataggio”, com’è stato definito dall’assessore alla Pari opportunità Chiara Marciani, nell’assenza attuale di un numero adeguato di strutture pubbliche quali le case di accoglienza per donne maltrattate.

È stato inoltre siglato un importante accordo tra la Regione Campania e l’Accademia Italiana delle Scienze di Polizia Investigativa e Scientifica (AISPIS), finalizzato alla costituzione, in via sperimentale, della prima Task Force Interistituzionale che possa raccordarsi, a livello Regionale e Nazionale, con i Ministeri di Competenza e i relativi Osservatori sulla Violenza di Genere. “Con tale accordo – afferma l’on. Angela Cortese – si promuovono corsi di formazione per le Forze dell’Ordine e per gli operatori sociali, sanitari e scolastici, in modo da assicurare una preparazione scientifica adeguata e finalizzata a un proficuo rapporto con la vittima di violenza, per accompagnarla, assisterla e informarla su tutto il suo percorso”.

Da ricordare, infine, anche il protocollo d’intenti e di lavoro siglato tra l’Ordine dei Giornalisti della Campania, il Sindacato Unitario dei Giornalisti della Campania e l’Aorn Cardarelli-Centro Dafne, per una collaborazione finalizzata alla prevenzione.

La Campania, nonostante le pecche, sembra abbia fatto più di un passo verso quella che Valeria Valente, neoeletta alla presidenza della Commissione d’inchiesta sul femminicidio del Senato, definisce come “assunzione di consapevolezza di come questo non sia una semplice emergenza, ma un drammatico fenomeno sociale e culturale”, da combattere, dunque, nel pubblico e non nel privato, con ogni mezzo possibile.

> di Federica Flocco

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