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Il coraggio di reagire ed estirpare la Gramigna

  26 Luglio 2018

Anna Capasso racconta l’impegnativo ruolo nella pellicola Premio Legalità al Procida Film Festival

Cantante e attrice, Anna Capasso affronta in “Gramigna” (il film di Sebastiano Rizzo, Premio Legalità al Procida Film Festival 2018, ispirato alla storia di Luigi Di Cicco, figlio di Diego, uno dei più potenti boss della malavita campana, che attualmente sta scontando l’ergastolo) un ruolo drammatico, con un forte messaggio sociale. L’amore per lo spettacolo Anna lo scopre da bambina: “avevo 6 anni – racconta -, radunavo tutta la mia famiglia, li facevo sedere in modo da formare un cerchio ed io, al centro, cantavo e recitavo i brani delle commedie di De Filippo”. Una passione coltivata in anni di studio fino ad approdare a 13 anni a Sanremo Giovani. “Ma ero ancora troppo piccola – prosegue l’artista -. Così ho iniziato a studiare recitazione, approdando a teatro a soli 18 anni come protagonista del musical “Quartieri Spagnoli” con Gianfranco e Massimiliano Gallo. Poi sono arrivate le proposte e le collaborazioni con altri protagonisti della scienza napoletana, quali Nello Mascia, Gigi Savoia, Enrico Maria Lamanna e tanti altri…

In Gramigna, il terzo film che ha interpretato, il suo ruolo è impegnativo: la vedova di un boss che perdona l’uccisione del marito per porre fine ad una tragica catena di vendette…

Si, sono una donna molto sofferente, che vive un forte disagio all’interno di una famiglia totalmente coinvolta nella malavita e vuole a tutti i costi evitare che il figlio prende la stessa strada del padre. Il momento più drammatico del film è l’uccisione del marito davanti al portone di casa, a poche ore dall’uscita dal carcere. Un film molto intenso, dove noi attori trasmettiamo con poche battute tutta la vicenda .

Qual è il messaggio di Gramigna?

E’ rivolto soprattutto ai giovani: se sei nato in una famiglia come quella rappresentata nel film, non è detto che sei destinato a diventare criminale. Puoi ribellarti e cambiare, perché tutti abbiamo diritto ad una vita normale.

Consiglierebbe ai giovani di intraprendere la strada dello spettacolo?

Consiglio sempre di terminare gli studi, anche per fare questo lavoro c’è bisogno di cultura. E’ una strada che comporta tanti sacrifici e rinunce: bisogna sentire la vocazione, essere perseveranti e determinati, cacciare gli occhi della tigre quando è il tuo momento, ma nello stesso tempo essere capaci di trasmette emozioni. E soprattutto è necessario tanto studio, sia nel canto che nella recitazione.

Quali sono i suoi programmi?

Sono stata ospite canora sul palco di Pizza Village con RTL, poi sto girando, come protagonista femminile, “Don Vesuvio”. Infine sto terminando il mio nuovo lavoro discografico, che uscirà in autunno.

> di Raffaele Rinaldi

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