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Da Napoli a Mulagi per costruire pozzi

  23 Luglio 2018

L’attività dei volontari di “I care” per portare l’acqua e sorrisi in Uganda

Da Napoli a Mulagi la distanza non è tanta, se a colmarla ci sono i volontari della Onlus “I care”, organizzazione nata per migliorare, attraverso azioni dirette e mirate, le condizioni di vita dei popoli dell’Africa sub-sahariana, in particolare dell’Uganda, e di altre aree depresse del Mondo.

Ed è in questi territori, in particolare a Mulagi, un piccolo villaggio ad est dell’Uganda a circa 300 km dalla capitale, Kampala, che nasce nel 1996 una missione ad opera della Congregazione Ancelle Eucaristiche di Melito di Napoli. Il progetto, con un percorso impegnativo, vede schierati al fianco delle suore gruppi di laici, in particolare la Onlus “I care” (letteralmente “mi prendo cura”, “mi sta a cuore”), che in questi anni ha portato in maniera concreta la solidarietà e le risorse per le attività della Missione. “Tutti – spiega Antonio Mallardo, vice presidente della Onlus – possono prender parte alle nostre attività, in base alle proprie capacità, competenze e disponibilità, contribuendo a portare un sorriso al popolo africano”.

In particolare la Onlus, presieduta da Teodoro Cicala, sostiene diversi progetti di sviluppo finalizzati alla costruzione di pozzi, tutela della salute e formazione dell’infanzia attraverso iniziative quali “adotta un villaggio”. A partire dal 2003 “I care” realizza pozzi per l’approvvigionamento idrico, ristruttura quelli in disuso e provvede a sostituirne le pompe. Ogni pozzo viene munito di una pompa a mano, che scende in profondità fino a 60 mt, per garantire la purezza dell’acqua.

“L’accesso a fonti di acqua potabile – prosegue Mallardo – migliora le condizioni igienico-sanitarie della popolazione e salva la vita a migliaia di persone. Inoltre, la costruzione di un pozzo nei pressi di un villaggio permette a tutti di approvvigionarsi dell’acqua potabile in modo più semplice e sicuro”. Ad oggi sono stati inaugurati 56 pozzi tra i comprensori di Soroti e Tororo e ne sono in programma altri 4 entro la fine del 2018”.

Sul fronte della tutela della salute, la Onlus costruisce e attrezza infermerie, dispensari e veicoli per le emergenze mediche. La struttura medica di Mulagi, voluta dalle Ancelle Eucaristiche, è stata terminata nel maggio 2003 con il sostegno di “I care”. La struttura, con ambulatorio, dispensario e laboratorio di analisi, serve una popolazione di circa 120.000 persone distribuita in 26 villaggi e dislocata su un territorio di 392 Kmq.

Il Dispensario di Mulagi è aperto 24 ore su 24, sostiene le donne in gravidanza e durante il parto; effettua cure e profilassi contro le malattie più diffuse in Uganda (HIV, Epatite b, Malaria). Suor Christine Akumu segue il personale medico e paramedico, assiste migliaia di persone all’anno, organizza corsi d’igiene di base per le popolazione e corsi di specializzazione per il personale medico locale.

La struttura, un piccolo ospedale con 21 posti letto e una sala parto, comprende un’incubatrice, una farmacia e una sala per le vaccinazioni con frigo alimentato ad energia solare per la conservazione dei vaccini, un laboratorio di analisi, attrezzato in un container, dove si eseguono esami generici, test della Malaria e test per H.I.V.

La Onlus ha finanziato l’acquisto di un’ambulanza, attrezzata ad unità mobile di rianimazione che può trasportare gli ammalati e sostare periodicamente nei diversi villaggi per garantire una minima assistenza, prelevando gli ammalati direttamente nelle loro capanne, raggiungendo anche luoghi inaccessibili.

Ma entro il 2018 la Onlus “I care” ha un importante ed impegnativo obiettivo: finanziare la costruzione di una sala operatoria, accanto all’ambulatorio di Mulagi. A marzo 2017 è stata, simbolicamente, posta la prima pietra per una struttura di 600 mq con due sale operatorie .

La Sala Operatoria, nel futuro, prevederà l’impiego di personale medico locale da reperire tramite contatti e partenariati con le Università Ugandesi, nonché anche di personale italiano per formare i medici ugandesi, e vivere una straordinaria esperienza umana anche con l’obiettivo di coinvolgere giovani studenti universitari italiani per periodi di tirocini riconosciuti.

Un altro impegnativo progetto su Mulagi riguarda la Scuola di formazione femminile, che accoglie ragazze provenienti dai campi profughi dal Nord dell’Uganda, sottraendole a una vita di maltrattamenti, isolamento sociale e di povertà totale. La scuola è associata all’Università Makerere di Kampala ed è specializzata in sartoria, catering, informatica e segretariato d’azienda. L’80 % delle ragazze diplomate trova agevolmente lavoro.

Ogni anno la Onlus “I care” si reca in Uganda. “Spesso nel corso delle visite – racconta Roberto D’Aiello, di ritorno da Mulagi – ci si rende conto di quanto sia necessario non abbandonare quel villaggio e i suoi bambini, ma continuare a prendersene cura, soprattutto nel rispetto del diritto all’istruzione e all’infanzia che ogni bambino dovrebbe godere in qualsiasi paese del mondo”. In particolare in tre villaggi Okunguro, Magale e Bukale, la Onlus ha deciso di colmare quel vuoto, lasciato spesso dal governo e dalle istituzioni, e farsi carico della costruzione di scuole primarie.

www.mulagi.org

onlus.icare@virgilio.it

icare.mulagi@gmail.com

> di Andrea Grillo

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