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Conservatorio: GLI ALLIEVI, DA BELLINI A CAROSONE

  28 Luglio 2017

Il Conservatorio di San Pietro a Majella non è solo uno dei centri musicali più importanti e conosciuti del globo, ma una mirabile fucina di talenti che ha influenzato in modo significativo tanto la storia della musica italiana quanto quella della musica napoletana.

Questa prestigiosa istituzione è antichissima, poiché se è vero che il Real Collegio di Musica fu fondato nel 1808, la sua nascita fu, in realtà, il frutto della fusione di quattro precedenti conservatori cittadini, il Santa Maria di Loreto, la Pietà dei Turchini, il Sant’Onofrio a Capuana e quello dei Poveri di Gesù Cristo, che, a partire dal Cinquecento, avevano insegnato canto a bambini orfani, abbandonati o indigenti.

La sede odierna fu decisa, invece, nel 1826 da Francesco I che ne impose il trasferimento dal convento di San Sebastiano al convento dei Celestini, perché quest’ultimo aveva aule con un’incredibile acustica.

Ma la vera storia del Conservatorio è quella dei maestri che vi hanno insegnato e degli allievi che lo hanno frequentato. Se si potesse fare un elenco degli uni e degli altri, spiccherebbero dal lunghissimo appello una serie di vere e proprie celebrità che hanno segnato il panorama musicale moderno e contemporaneo. Basti pensare che Vincenzo Bellini mentre studiava a San Pietro a Majella, e componeva la sua celebre aria “Dolente immagine”, aveva quali compagni di studio Saverio Mercadante, Piero Maroncelli e Francesco Florimo.

E, dopo aver ascoltato il finale della “Norma”, Francesco Cilea decise di dedicarsi alla musica scegliendo di studiare a San Pietro a Majella dove, tra l’altro, si meritò la nomina a “primo alunno maestrino”. Così come Ruggero Leoncavallo, che mantenne per tutta la vita un ricordo bellissimo del periodo in cui fu studente. Tra queste mura, poi, iniziò la carriera di uno dei pianisti più innovatori di sempre, vale a dire Vincenzo Vitale che, in seguito, divenne anche tra i maestri di maggior carisma del conservatorio. Proprio come insegnate, Vitale forgiò svariate generazione di musicisti, da Laura De Fusco, fino ad arrivare a Riccardo Muti, ancora oggi applaudito nei teatri di tutto il mondo.

San Pietro a Majella possiede però anche quella che qualcuno ha definito un’anima rock.

Se i rotocalchi mondani hanno sviscerato ogni particolare del percorso di studi di Gigi D’Alessio, è necessario ricordare che tra gli allievi ci furono anche Daniele Sepe e un “certo” Renato Carosone. Insomma, da qui sono passati tanti musicisti che hanno regalato all’umanità grandi classici o, semplicemente, una passione autentica, quella per la musica.

> di Roberto Colonna

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