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Galleria Principe di Napoli
               Il gigante da salvare

    I gioielli devono essere curati di continuo, anzi,                                       di Roberto Colonna

    coccolati. La Galleria Principe Umberto è uno dei          parigini e le atmosfere rarefatte del Covent Garden
    gioielli più preziosi che Napoli possiede. Incastonata     londinese. Il risultato nale fu notevole, non solo la
    nel cuore del centro storico, questa galleria è scono-     Galleria ridisegnò un angolo suggestivo del capo-
    sciuta a molti, per no agli stessi abitanti della zona     luogo campano ma diede importanza e spessore a
    in cui sorge. Eppure la sua architettura parla da sola     tutta l’aria, arricchendola di un nuovo, signi cativo
    e anche la sua storia. Costruita tra il 1870 e il 1883 su  monumento che di fatto chiudeva il lungo asse
    progetto di Nicola Breglia, fu il primo edi cio di         viario composto da via Toledo e via Pessina. La sua
    questo tipo realizzato in città. La più celebre galleria   bellezza, del resto, non è stata mai messa in discus-
    Umberto ebbe, infatti, i suoi natali sette anni più        sione. I suoi stucchi interni, tipici della ne dell’Otto-
    tardi. L’idea di Breglia era recuperare e ridare vita      cento, le tre uscite scandite da scalinate di lunghez-
    alla degradata area delle "fosse del grano", uno degli     ze diverse, a causa del dislivello presente tra le varie
    antichi granai cittadini, trasformata prima in caser-      strade sulle quali a accia la Galleria, e il suo ampio
    ma, poi deposito e, in ne, abbandonata. Vista la           ambiente interno, luminoso e ovattato, avrebbero
    centralità del luogo, la nuova struttura si proponeva      dovuto sancirne un successo senza precedenti.
    come e cace punto di raccordo tra il vicino Museo          Qualcosa, invece, n dall’inizio non ha funzionato.
    Nazionale e le nevralgiche piazze Dante e Bellini.         Addirittura, nell’agosto 1965, dopo il crollo della
    Così fu realizzata quest’opera maestosa e innovativa       facciata davanti al Museo Nazionale, viste le condi-
    che sceglieva materiali per l’epoca nuovi come il          zioni a dir poco fatiscenti nelle quali si trovava,
    vetro e il ferro, richiamando lo stile dei passages        rischiò di essere abbattuta e sostituita da un palazzo
                                                               residenziale o da un giardino pubblico con annesso

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