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Rubrica “Napoli Città Giovane”: Le Donne, la Politica e la nostra Società

  22 Luglio 2019

Il futuro che comincia ora deve prendere atto di una democrazia segnata da inspiegabili discriminazioni nei confronti di noi donne. Una pratica che si è nutrita e connotata profondamente con la nostra esclusione. Abbiamo avuto il voto. Anzi, abbiamo voluto il voto. Ma ancora oggi lo spettacolo che offrono, per esempio, le istituzioni da questo punto di vista non è entusiasmante. Si vede che il nodo non è stato affrontato con l’intenzione di scioglierlo e si è pensato ad aggiustamenti che hanno avuto perfino l’aspetto del contentino. Si è evocata la parità arrivando a leggi che ne imponevano la pratica ma, anche qui, qualcosa non ha funzionato.

La parità, ecco il primo desiderio che, vinta la diffidenza iniziale, esprimerei: ci ha ridotto a quantità. Ha negato le differenti soggettività, ha imposto un modello che ha creato disagio e aumentato la distanza fra donne e Istituzioni. In qualche caso è servito a imbellettare consuetudini inesorabilmente discriminatorie. Bisogna disinnescarla e sperimentare forme di coinvolgimento strettamente connesse alla pratica politica dell’ascolto fecondo, della relazione che intreccia bisogni e desideri, che non sceglie scorciatoie in nome di una “ragione politica”, che annulla le differenze e che ha fretta di arrivare a conclusioni. Certo, bisognerà anche interpretare la distanza e il disinteresse che tante donne mostrano per la scena politica.

Anche le figlie e le nipoti della grande stagione del femminismo, pur avendo avuto esempi in casa di militanza, pur avendo sentito fin da piccole parole che alludevano ad una militanza politica molto coinvolgente che toccava tantissimi aspetti della vita (dall’estetica, al pensiero filosofico, all’amicizia, al rapporto tra donne e uomini) non provano curiosità per il passato e abitano il presente consegnandosi ad un orizzonte che non prevede partecipazione politica nelle forme tradizionali.

I Partiti e, spesso, anche il sindacato, sono agenzie algide, lontane. Rimuovere le cause prime della distanza fra donne e politica significa innanzitutto aprire la politica, modificarne alla radice i riti, spuntare il linguaggio dove abita la discriminazione più radicale che indica l’universale, ciò che vale a dire tutto, con il maschile.

> di Alessandra Clemente,  Assessore alla Politiche sociali, giovanili e innovazione del Comune di Napoli

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