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Lalla Esposito: Porto l’anima in scena

  22 Ottobre 2018
Foto di Paolo Previti.

Da De Simone a De Filippo, Porta e Pugliese, attraversando la storia del teatro italiano

Da Roberto De Simone a Luca De Filippo, da Maurizio Scaparro a Giuseppe Patroni Griffi, Elvio Porta e Armando Pugliese: Lalla Esposito attraversa la storia del teatro italiano, quello che a Napoli trova le sue radici più profonde, con una forte cifra interpretativa che la porta a fondere canto e teatralità.

Un colpo di fulmine, quello con il palcoscenico, che la porta, a 23 anni, ad entrare nella Compagnia di Roberto De Simone. Una crescita artistica maturata, poi, con lo storico “Masaniello” di Elvio Porta e Armando Pugliese, dove interpreta la moglie del rivoluzionario pescatore di Amalfi, che le da la possibilità di essere conosciuta al grande pubblico.

Il percorso di Lalla Esposito attraversa anche altri territori, apparentemente lontani dal mondo teatrale all’ombra del Vesuvio: “determinante – spiega l’interprete – è stato lavorare con Maurizio Scaparro, che mi ha voluto in “Amerika” di Kafka, ma soprattutto l’incontro del cuore è stato quello con Giuseppe Patroni Griffi, che amava gli attori come nessun altro: con lui ho imparato a dare significato alla parola collegata ai gesti del corpo”.

Centrali, nella vita artistica di Lalla Esposito, gli incontri con Enzo Moscato e Luca De Filippo.

“Il primo è stato importante per la mia formazione – prosegue l’artista -: la drammaturgia del suo universo poetico smuove umori e umanità a chi ha la fortuna di recitare i suoi testi. Con Luca De Filippo, con cui ho lavorato molti anni, mi ha insegnato cosa significa la professionalità di un attore dentro o fuori da un teatro”.

Tra gli autori che caratterizzano lo spessore interpretativo di Lalla Esposito, c’è sicuramente Raffaele Viviani… “Per un’attrice cantante il drammaturgo stabiese è il massimo, come Brecht- Weill – sottolinea l’interprete -. E come loro lui rappresentava l’essenza e la povertà dell’animo umano, scavava dentro fino a far si che una prostituta trovasse la corona della sua dignità”. E nel segno di Viviani l’artista in scena riesce a esprimere personalità alternando canzone e recitazione: “per me è naturale – dice -. Ritengo che la prima sia l’estensione del testo teatrale: dove la parola non arriva quanto dovrebbe, chiedo aiuto alla musica. E lei c’è sempre nella mia vita: importante, per me, è stato l’insegnamento del Maestro Antonio Sinagra, che mi chiede da sempre di focalizzare l’attenzione sulle parole delle canzoni per capire a fondo le intenzioni della voce. Poi Nicola Piovani, apparentemente lontano dalla mia formazione musicale, ma io sono curiosa di natura ed è stato bellissimo incontrare la sua musica”.

Ma, più di tutti, sono due i nomi ai quali Lalla Esposito lega in modo forte la sua attività teatrale: Elvio Porta e Armando Pugliese…

“A loro devo tantissimo io, e ancora di più il Teatro Italiano che purtroppo non gode di buona memoria o preferisce non ricordare. Masaniello e Teresa Sorrentino – conclude Lalla Esposito – sono due regali immensi che mi sono arrivati da Elvio ed Armando, e la mia gratitudine sarà estesa fino a che avrò vita”.

> di Raffaele Rinaldi

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