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GUIDA MICHELIN 2018: CAMPANIA STELLATA

  16 Novembre 2017

Con tre nuovi ingressi, La Locanda del Borgo di Telese, chef Luciano Villani; Il Refettorio del Monastero di Santa Rosa a Conca dei Marini (magico luogo che vide a battesimo, nel ‘600, la sfogliatella) con lo chef Bob Christoph; e La Serra dell’Hotel Le Agavi di Positano (chef Luigi Tramontano) e 41 stelle (contro le 39 della scorsa edizione) la Campania migliora decisamente la posizione nella Guida Michelin 2018, classificandosi a pari merito con il Piemonte seconda tra le regioni italiane dopo la Lombardia.

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Con i tre nuovi ingressi esce, però, dalla Guida Stellata la pur brava Locanda Severino di Caggiano (Sa). Conferme, invece, per le “due stelle” Taverna Estia di Brusciano (chef Franco Sposito) e l’Olivo del Capri Palace di Anacapri (chef Andrea Migliaccio), Danì Maison di Ischia (del bravo Nino Di Costanzo) e I Quattro Passi di Nerano (chef Tonino Mellino), Don Alfonso 1890 di Sant’Agata sui Due Golfi (Alfonso ed Ernesto Iaccarino) e Torre del Saracino di Vico Equense (Gennaro Esposito).

Conferme anche per le stelle napoletane di Palazzo Petrucci (affidato all’esperienza di Lino Scarallo), Il Comandante, sulla spettacolare terrazza del Romeo Hotel (chef Salvatore Bianco) e il Veritas (gradita conferma del buon lavoro che sta facendo lo chef Gianluca D’Agostino). Aggiungiamo ai napoletani anche Sud a Quarto (di Marianna Vitale, che sembra stia per sbarcare nel Centro storico di Napoli).

Scorrendo la lista degli stellati troviamo le conferme, a Pompei, del President di Paolo Gramaglia, Piazzetta Milù di Castellammare (chef Luigi Salomone), Maxi di Capo La Gala e l’Antica Osteria Nonna Rosa (chef Peppe Guida) di Vico Equense. A Sant’Agnello conferma per il Don Geppi dell’Hotel Majestic Palace (chef Mario Affinita), mentre a Sorrento brillano le “stelle” di Terrazza Bosquet del Grand Hotel Excelsior Vittoria (con il giovane e bravo chef Antonino Montefusco) e Il Buco affidato all’esperienza di Peppe Aversa.

La Terra del Gusto è all’incontro tra la Penisola Sorrentina e la Costiera Amalfitana: lo testimoniano, oltre le “due stelle” citate, anche la presenza, nella Guida Michelin 2018, del Relais Blu (chef Roberto Allocca), La Taverna del Capitano di Nerano affidata ad Alfonso Caputo e famiglia (e qui solo la location vale la trasferta!), ed in quel di Positano il ristorate Zass dell’Hotel San Pietro (chef Alois Vanlangenaeker) e La Sponda del Sirenuse (chef Gennaro Russo).

Di Conca dei Marini abbiamo già parlato, ma la Costiera è terra di gustose conferme ad Amalfi con La Caravella di Antonio Dipino (negli anni sessanta, quando fu il primo del Sud Italia a ricevere la Stella Michelin), Il Rossellinis di Palazzo Avino (chef Michele Deleo), il Faro di Capo d’Orso dei fratelli Ferrara e Re Maurì di Vietri sul Mare, alle porte di Salerno (chef Lorenzo Cuomo).

Anche le isole fanno nel 2018 la loro parte: Il Riccio di Anacapri e Mammà a Capri, dietro la Piazzetta, altra geniale creatura di quel mago di Gennaro Esposito. Ischia, oltre al Danì di Di Costanzo (che si avvale, per la scelta dei vini, della brava Iris Romano, recentemente premiata da Mangia&Bevi come migliore Sommelier della Campania) annovera a Casamicciola Il Mosaico di Terme Manzi Hotel e Spa (chef Giovanni De Vivo) e a Lacco Ameno L’Indaco, ristorante gourmet del prestigioso Albergo della Regina Isabella della famiglia Carriero, affidato allo chef Pasquale Palamaro.

Spostiamoci a Caserta, la brava Rosanna Marziale conferma la stella per il ristorante di famiglia Le Colonne, a Vairano Patenora Renato Martino con Vairo del Volturno, ed a Telese il Krèsios di Giuseppe Iannotti. L’Irpinia conferma la fama dei suoi due ristoranti Stellati: Oasis-Sapori Antichi di Vallesaccarda (Michelina Fischetti) e Marennà di Sorbo Serpico, il ristorante di Feudi di San Gregorio affidato a Paolo Barrale.

Infine il Salernitano: a Eboli Il Papavero (chef Fabio Pesticcio), Casa del Nonno di Mercato San Severino, Le Trabe della Tenuta Capodifiume di Paestum (chef Peppe Stanzione) e l’Osteria Arbustico di Valva (Christian Torsiello).

Questo il verdetto emesso al Regio di Parma dalla commissione internazionale della Michelin. Certamente giudizi prestigiosi ma forse non esaustivi per una regione, quale la Campania, dove la qualità della gastronomia sta crescendo e dove giovani leve stanno spuntando. Ci auguriamo che questo percorso sia costante.

Sarah Bellofatto

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