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L’UE promuove la Campania: il Riscatto parte da Pompei.

  28 Marzo 2017

Con 3,2 milioni di visitatori gli scavi archeologici protagonisti del turismo internazionale.

Da un problema serio Pompei è divenuta, con il Grande Progetto, simbolo virtuoso”: con poche ed efficaci parole Dario Franceschini, Ministro per i Beni e le Attività Culturali e Turismo, sintetizza il ruolo di primo piano degli Scavi archeologici pompeiani nel sistema di attrattori culturali italiani, nonché il percorso di riqualificazione avviato con il Grande Progetto Pompei per restituire l’intera area alla fruizione internazionale. Franceschini, nel corso della recente visita agli Scavi del Commissario Europeo per le Politiche Regionali Corina Cretu, mostra con soddisfazione la lettera con cui la Commissione Europea revoca l’interruzione dei pagamenti di sovvenzionamento ai lavori del Grande Progetto. “Le verifiche effettuate sono positive – aggiunge il Ministro – ma l’impegno non può concludersi. Ci sono ancora 66 ettari da scavare, senza contare, inoltre, che l’area degli scavi è sottoposta continuamente agli agenti atmosferici e, pertanto, richiede attenzione e risorse continue”.

Nel corso dell’incontro con i giornalisti, in occasione della visita all’area archeologica del Commissario Europeo, Franceschini sottolinea come Pompei non è soltanto un luogo in cui si sono rispettati i tempi, le regole della UE, “ma è anche il simbolo di una storia di riscatto. Mi sembra un giudizio importante – prosegue il Ministro – del quale noi italiani dobbiamo essere molto orgogliosi. Sono stati sbloccati fondi che derivano anche dai risparmi delle gare, che dopo le verifiche dell’Unione Europea, possono essere destinati al Mezzogiorno: sono fondi importanti, che si aggirano attorno ai 150 milioni di euro”.

Il Ministro sottolinea come tutto questo è stato realizzato grazie ad un importante gioco di squadra: “Aumentano i visitatori, sono aperti decine di cantieri – afferma Franceschini –: tutto questo è stato fatto grazie a importanti sinergie e fa molto piacere sentire che la Commissaria Cretu indichi Pompei come esempio per l’uso dei fondi europei”.

Per Franceschini bisogna andare oltre i 3,2 milioni di visitatori registrati agli Scavi nel 2016: “Puntiamo all’illuminazione notturna – conclude il Ministro -, le visite serali possono essere una grande opportunità di crescita: Pompei deve continuare ad essere il simbolo dell’Italia nel mondo”. Corina Cretu, giornalista rumena e Commissaria europea dal novembre 2014, promuove dunque a pieni voti il sito archeologico più famoso nel mondo e il Grande Progetto Pompei, varato nel 2012 dall’UE con una dotazione finanziaria di 105 milioni di euro, cofinanziato dallo Stato italiano. Accompagnata dal Ministro Dario Franceschini, dal direttore della Soprintendenza Massimo Osanna, dal generale Luigi Curatoli, direttore del Grande Progetto, e dell’eurodeputato Andrea Cozzolino, ha compiuto un sopralluogo su alcuni dei cantieri più importanti, visitando domus ed edifici già restaurati e riaperti al pubblico. La Commissione Europea, infatti, contribuisce in modo determinante alla realizzazione del Grande Progetto, grazie ai fondi FESR (Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale). Con il Ministro, il Soprintendente e il Direttore Generale, la Cretu ha fatto il punto sullo stato di avanzamento dei lavori, rilanciati attraverso il decreto legge 34/2011 che rafforza l’efficacia delle azioni e degli interventi di tutela nell’area archeologica mediante un Programma straordinario ed urgente di interventi conservativi, di prevenzione, manutenzione e restauro. “Il Grande Progetto Pompei è un esempio di programmazione e di risultati da seguire – sottolinea la Cretu – potete essere eri di voi. Abbiamo raggiunto il nostro obiettivo, ovvero un numero di visitatori maggiore rispetto al periodo prima dei danni e abbiamo superato i 3,2 milioni di visitatori, ce l’abbia- mo fatta. Abbiamo investito 105 milioni di euro per- ché Pompei è un simbolo della storia e della cultura tra i più conosciuti nel mondo”.

IL RESTAURO DELL’INSULA DEI CASTI AMANTI
Il progetto di messa in sicurezza straordinaria dell’area archeologica punta anche sulla riorganizzazione del personale, con l’inserimento di nuovi responsabili e di addetti alla sorveglianza nell’area archeologica grazie al bando emanato dalla società in house Ales, che ha permesso la riapertura di 13 edifici su tutta l’area nonché l’accordo fondamentale tra Mibact e Finmeccanica Spa per monitorare gli spostamenti di terra e strutture con tecniche avanzate in grado di percepire immediatamente gli eventuali crolli. Tra gli interventi principali di restauro quello dell’insula dei Casti Amanti, che mutua il nome dall’affresco della scena che decora il triclinio della Domus, in cui due amanti sono ritratti a scambiarsi un bacio “casto”. Appartenuta ad un ricco panettiere, la casa si estende sulla grande Insula che comprende anche il forno, ben conservato, le macine con le stalle per gli animali, la Domus dei Pittori al Lavoro ed alcune botteghe, su un’estensione di oltre 3.000 mq. È suggestivo notare le numerose coppette ancora piene di pigmenti che l’artista stava adoperando per completare l’affresco, abbandonate frettolosamente poco prima della terribile eruzione del Vesuvio del 79 d.C. che causò la distruzione di Pompei e di Ercolano.
L’intervento è tra i più rilevanti del grande cantiere per la valorizzazione dell’area delle scarpate. I cantieri, che saranno avviati entro il 2017, dureranno 3 anni.

> di Carmen Guerriero

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