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Il Museo dell’Archivio Storico del Banco di Napoli e il distretto STRESS

  11 Gennaio 2017

Quando cultura e tecnologia si fondono per raccontare la storia

L’Archivio Storico della Fondazione Banco di Napoli, con il suo enorme patrimonio di scritture, che vanno dal Cinquecento ad oggi, rappresenta un primato assoluto.

Si tratta, infatti, della più grande raccolta archivistica di documentazione bancaria al mondo. Questo sterminato numero di carte non costituisce soltanto una preziosa fonte per la storia economica e finanziaria, ma custodisce anche migliaia di informazioni inedite su opere realizzate da artisti celebri, aspetti  della vita quotidiana del passato, vicende private di illustri personaggi. In altre parole, l’archivio del Banco è un incalcolabile tesoro di memorie culturali della nostra terra, le cui ricchezze vanno non solo custodite, ma soprattutto condivise con la cittadinanza e i turisti.

Questa la missione de Il Cartastorie, Museo dell’Archivio Storico del Banco di Napoli; progetto nato, appunto, per valorizzare i contenuti dell’archivio e i risultati delle ricerche svolte al suo interno, raccontando le sue storie al pubblico attraverso la sperimentazione di molteplici canali comunicativi e strumenti divulgativi. Il Cartastorie è, non a caso, definita come un’esperienza museale a 360°: ospita  e promuove numerose iniziative, da spettacoli teatrali a laboratori e mostre, avvalendosi del contributo di tutte le realtà capaci di fornire un valido supporto culturale, tecnologico o creativo. Quest’anno, dopo aver aperto al pubblico (30 marzo) il percorso multimediale permanente Kaleidos ˗ realizzato da Stefano Gargiulo (Kaos Produzioni) ˗, esperienza sensoriale di immagini e suoni attraverso l’Archivio, il museo ha inaugurato due Sale della Musica (23 giugno).

Nei due ambienti è allestita una mostra multimediale dedicata ai grandi compositori italiani e napoletani vissuti tra Sette e Ottocento, da Cimarosa a Verdi, nonché a una personalità di spicco come Angelo Carasale, impresario e direttore dei lavori di costruzione del Real Teatro di San Carlo. Le storie e le opere di questi protagonisti sono raccontate e rese fruibili ai visitatori attraverso exhibit e proiezioni interattive, nelle quali si ha accesso a ricostruzioni, documenti originali d’archivio, audio delle composizioni e video con attori che danno voce e corpo ai personaggi.

Dietro la realizzazione delle Sale della Musica vi è il progetto “Seneca ˗ Musica e New Media tra Cultura e Territorio”, per il quale si è costituito un ampio network multidisciplinare le cui competenze sono state riunite e coordinate dal Distretto ad alta tecnologia STRESS (Sviluppo Tecnologie e Ricerca per l’Edilizia Sismicamente Sicura ed ecoSostenibile). Realtà d’eccellenza impegnata in numerosi ambiti, fra cui anche la ricerca per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali, il Distretto si è avvalso della partnership di imprese leader nel settore digitale e nelle tecnologie di comunicazione, come la ETT spa (attiva fra l’altro nel rinnovamento dell’Acquario di Genova) e la Nexsoft spa, nonché di prestigiosi enti di ricerca pubblici quali il Conservatorio Statale di Musica “Nicola Sala” di Benevento e l’Istituto per le Tecnologie Applicate ai Beni Culturali (ITABC) del CNR. Un’alchimia virtuosa, dunque, quella sperimentata in occasione del progetto Seneca, che ha ribadito, ampliando il percorso e l’esperienza museale de Il Cartastorie, come la collaborazione e «l’uso delle tecnologie al servizio della conoscenza – come afferma il Presidente della Fondazione Banco di Napoli, Daniele Marrama – riesce con grande efficacia a comunicare al visitatore la ricchezza delle informazioni conservate nell’Archivio Storico del Banco di Napoli».

A breve, inoltre, grazie al Consorzio Stress-CNR, saranno disponibili applicazioni per dispositivi mobili in grado di portare anche all’esterno dei locali dedicati al progetto, per le strade e piazze della città, i contenuti multimediali degli exhibit dedicati alla tradizione musicale napoletana tra ‘700 e ‘800.
Con l’ausilio della tecnologia, dunque, una visita al museo si può trasformare in «una piacevole passeggiata museale» a tappe, che coniuga la scoperta e il godimento dei più rappresentativi spazi urbani di Napoli con quello della sua musica, in tutto il mondo considerata fra le espressioni più alte della nostra cultura.

Qui il sito ufficiale:www.ilcartastorie.it

 

>di Alessio Russo

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